“Alterius non sit, qui suus esse potest”
Non essere schiavo di un altro se puoi essere tu il tuo padrone.
Questo era il motto di Paracelso
non è soltanto un richiamo all’indipendenza intellettuale, ma una vera e propria lezione spirituale. Finché lasciamo che paure, giudizi e desideri guidino la nostra vita, restiamo prigionieri. Essere padroni di sé significa ascoltare la propria Voce Interiore e vivere con integrità e coraggio.
Diventare “padrone di sé” vuol dire invece riconoscere il centro interiore, quella parte di noi che resta integra e libera. È un invito a coltivare disciplina, chiarezza e integrità, affinché l’anima non venga trascinata dal vento mutevole del mondo, ma resti fedele alla propria essenza.
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim, nato in Svizzera nel 1493 e passato alla storia con il nome di Paracelso, scelto per affermare di voler essere “più grande di Celso”, il celebre medico greco-romano del I secolo d.C. Un nome che rivela già la sua indole ribelle e la sua volontà di rompere con le tradizioni.
Paracelso non esitava a mettersi contro il pensiero dominante.
Professore a Basilea, nel 1528 fu il primo a tenere lezioni non in latino ma in lingua tedesca, rompendo con l’élite accademica e arrivando persino a parlare nelle piazze, rivolgendosi direttamente al popolo. Spirito ostinato e anticonformista, il suo carattere difficile lo rese figura controversa, ma la sua fama di medico era riconosciuta e stimata anche da personalità come Erasmo da Rotterdam.
Al centro del suo insegnamento vi erano le cosiddette Quattro Colonne della Medicina, considerate i pilastri che rendono l’arte medica completa e orientata alla salvezza dell’uomo:
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Filosofia – comprendere l’essere e il divenire delle cose, l’uomo e la natura.
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Astrologia – conoscere le forme e le virtù che il cosmo imprime sulla vita.
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Alchimia – operare la trasformazione delle cose, in natura come nell’uomo.
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Virtù – determinare i limiti e la condotta del proprio comportamento.
Una visione ampia, che oggi definiremmo “a 360 gradi”: intrecciava sapere scientifico e spirituale, includendo la moralità e l’integrità interiore come parti fondamentali della pratica medica.
Nonostante le radici nel misticismo e nell’astrologia,
la sua idea di medicina conserva un’attualità sorprendente: non basta conoscere la materia, occorre anche una visione etica e una responsabilità profonda verso l’uomo.
Alla domanda “Che cos’è un medico?”
Paracelso rispose con semplicità disarmante:
“Colui che riesce a curare i malati.”
Un’affermazione che sembra ovvia, eppure non lo è affatto se la si guarda con occhi moderni.
Le Regole di Paracelso
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Cura il corpo come un tempio.
Respira profondamente e regolarmente, preferibilmente all’aria aperta. Mantieni il corpo pulito: il bagno quotidiano e le sudorazioni sono strumenti di purificazione, capaci di rinnovare sangue e spirito. Prediligi alimenti naturali e semplici, che la natura offre senza artifici. -
Purifica la mente dai pensieri nocivi.
Non lasciare spazio a rabbia, rancore, pessimismo o paura: essi intorbidano l’anima. Evita chi alimenta maldicenza e bassezze, perché il contatto continuo con il vizio corrompe lo spirito. I tuoi pensieri sono semi: da essi dipende il destino. -
Fai il bene ogni volta che puoi.
Aiuta chi è nel bisogno, ma non lasciare che la compassione diventi debolezza. Conserva forza e discernimento: il vero bene è guidato dalla chiarezza interiore, non dal sentimentalismo. -
Non custodire l’odio.
Dimentica le offese e sforzati di vedere il bene anche nel nemico. La tua anima è un tempio: non lasciarla contaminare dal rancore. La Voce Interiore, che guida i grandi spiriti, parla a chi sa purificare il cuore da vecchie abitudini ed errori. -
Coltiva il silenzio interiore.
Ogni giorno ritirati in un momento di quiete. Siedi in pace, socchiudi gli occhi e lascia che i pensieri si placchino. Nel silenzio giungono le intuizioni più luminose: esse sono la guida che lo spirito ti offre. -
Custodisci la tua intimità.
Mantieni discrezione sui tuoi pensieri e sui tuoi progetti. Per lungo tempo sii come un giardino protetto: non tutto va esposto. Il silenzio custodisce la forza, la parola prematura la disperde. -
Non temere né gli uomini né il futuro.
Ricorda che non sei mai solo: potenze invisibili ti accompagnano. Il nemico più pericoloso è la paura, che attira le disgrazie. Coltiva fiducia e purezza: esse aprono le porte della buona fortuna.
Conclusione
Non lamentarti, domina i sensi, non cedere né alla vanità né all’umiltà servile. La vera forza non dipende dal riconoscimento esterno, ma dal dominio dell’egoismo, l’antico serpente che avvelena l’anima.
Il cuore del messaggio paracelsiano:
Queste “Regole” non appartengono agli scritti autentici di Paracelso, ma sono una rielaborazione moderna ispirata al suo pensiero. Riflettono valori a lui vicini — la cura del corpo, la disciplina interiore, la purificazione spirituale
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso (Einsiedeln, 14 novembre 1493 – Salisburgo, 24 settembre 1541) è stato alchimista, astrologo e medico svizzero.