La visione di un’energia libera e pulita
Già 116 anni fa esisteva una visione rivoluzionaria: un mondo alimentato da energia pulita e gratuita, non misurata da un contatore e non vincolata a una bolletta da pagare ogni mese.
In questa prospettiva, l’umanità avrebbe potuto liberarsi dal giogo delle multinazionali, accedendo a un’energia offerta liberamente da Madre Terra e condivisa senza limiti.
Il rifiuto del potere economico
L’oligarchia economica dell’epoca — sostanzialmente la stessa che governa ancora oggi — non volle rinunciare ai propri profitti.
Allora come oggi, il guadagno proveniva dall’obbligare ogni cittadino a pagare per cucinare, illuminare la casa, scaldarsi, lavarsi, viaggiare… in poche parole, per vivere nel mondo civilizzato.
Per mantenere questo potere, non si esitarono a usare tutti i mezzi per screditare, rovinare economicamente e distruggere moralmente l’uomo che minacciava questo sistema.
Eppure, quell’uomo avrebbe potuto rendere il mondo non solo migliore per il suo tempo, ma anche per le generazioni future.
Nikola Tesla: il genio osteggiato
Quell’uomo era Nikola Tesla, nato in Serbia a Smiljan, 10 luglio 1856, un inventore visionario che brevettò scoperte capaci di cambiare il corso della storia.
Morì solo e in miseria, in una stanza d’albergo, ma molte delle sue invenzioni stanno oggi riemergendo, pronte a migliorare la tecnologia contemporanea.
Tesla, fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense nel 1891, nacque a Smilijan il 10 luglio 1856 e morì a New York il 7 gennaio 1943.
È conosciuto per i suoi contributi rivoluzionari nel campo dell’elettromagnetismo, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
Le conquiste che hanno cambiato il mondo
I brevetti e il lavoro teorico di Tesla costituiscono la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (CA), inclusa la distribuzione polifase e i motori a CA, elementi che hanno contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale.
Negli Stati Uniti, Tesla fu uno degli scienziati più celebri e amati, anche a livello popolare.
Dopo aver dimostrato nel 1893 la comunicazione senza fili (radio) e dopo aver vinto, insieme a George Westinghouse, la celebre guerra delle correnti contro Thomas Edison, venne riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici del suo tempo.
Molti dei suoi studi anticiparono la moderna ingegneria elettrica e diverse invenzioni si rivelarono innovazioni epocali.
L’energia dall’etere: il sogno mai realizzato
Le scoperte di Tesla erano avanti di decenni e, se applicate, avrebbero potuto cambiare completamente il volto del pianeta.
La sua idea era semplice e grandiosa: fornire energia pulita e gratuita a tutta l’umanità, sfruttando l’etere come fonte e veicolo di trasmissione.
Se quel sogno fosse stato realizzato oltre un secolo fa, oggi vivremmo in un mondo senza molte delle attuali crisi energetiche e ambientali.
Un episodio emblematico
riportato nel numero di maggio-giugno 2005 della rivista Nexus Gold e firmato da Igor Spajic, racconta un fatto straordinario avvenuto a Buffalo, nello Stato di New York, nell’estate del 1931.
La città, nonostante la Grande Depressione avesse rallentato produzione e commerci, rimaneva un centro vivo e attivo. Un giorno, tra le tante automobili che percorrevano le sue strade, una lussuosa Pierce-Arrow ultimo modello si fermò accanto a un marciapiede, in attesa del verde a un incrocio.
Un passante notò subito una particolarità: dal tubo di scarico non usciva alcun fumo o vapore. Avvicinandosi al finestrino aperto, fece notare la cosa al guidatore. L’uomo sorrise e ringraziò, spiegando che l’auto “non aveva motore”.
Un’affermazione che poteva sembrare assurda, ma che nascondeva un fondo di verità: la vettura non era dotata di un motore a combustione interna, bensì di un motore elettrico. E non era alimentato da batterie, né da alcun tipo di carburante.
Il conducente era Petar Savo, ma il vero artefice di quella tecnologia sedeva al suo fianco: lo “zio” di Savo, niente meno che Nikola Tesla, il genio dell’elettricità.
Il genio di Tesla e le sue scoperte
Negli anni ’90 dell’Ottocento, Nikola Tesla aveva già rivoluzionato il mondo con invenzioni come:
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Il motore elettrico a induzione
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La corrente alternata (AC)
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La radiotelegrafia
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Il radiocomando a distanza
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Le lampade a fluorescenza
Fu proprio la corrente alternata polifase di Tesla, e non la corrente continua di Thomas Edison, a inaugurare l’era moderna della tecnologia elettrica.
Ma Tesla non si fermò: scoprì i raggi cosmici molto prima di Millikan, sviluppò i primi raggi X, il tubo a raggi catodici e diversi tipi di valvole elettroniche.
L’energia attraverso la Terra
La sua scoperta forse più rivoluzionaria fu che l’energia elettrica può essere trasmessa attraverso la Terra e attorno ad essa, sfruttando una zona atmosferica chiamata cavità di Schumann, che si estende dalla superficie fino alla ionosfera, a circa 80 km di altezza.
In questa fascia, le onde elettromagnetiche a bassissima frequenza (circa 8 Hz, la risonanza di Schumann, ovvero il “battito” del campo magnetico terrestre) possono viaggiare praticamente senza perdite, raggiungendo qualsiasi punto del pianeta.
Il progetto di Tesla mirava a creare un sistema di distribuzione dell’energia gratuito e universale: con un dispositivo opportunamente sintonizzato, chiunque avrebbe potuto attingere a questa energia, senza cavi, senza combustibili e senza costi.
L’ostilità del sistema verso Tesla
Lo sviluppo di una simile tecnologia rappresentava una minaccia enorme per gli interessi economici di chi produce, distribuisce e vende energia elettrica.
Per questo, le ricerche di Tesla subirono la sospensione dei finanziamenti, l’ostracismo della scienza ufficiale e la graduale rimozione del suo nome dai libri di storia.
Dalla posizione di superstar della scienza nel 1895, Tesla nel 1917 era ormai un “signor nessuno”, costretto a lavorare in solitudine su piccoli esperimenti. Ai suoi compleanni incontrava la stampa, raccontando nuove scoperte e sviluppi delle sue idee: un misto di genio e frustrazione.
Un raro omaggio dai media
“Nikola Tesla ritratto sulla copertina di TIME il 20 luglio 1931, in occasione dei suoi 75 anni. Il testo sotto l’immagine dice:
“Nikola Tesla Pioneer in Electric Power – When a master of lightning celebrates his birthday”
“Nikola Tesla, pioniere dell’energia elettrica – Quando un maestro dei fulmini festeggia il suo compleanno”.
Infatti nel 1931 Tesla compì 75 anni. In quell’occasione, la rivista Time gli dedicò la copertina e un profilo biografico. L’ingegnere appariva emaciato ma non sofferente, con i capelli ancora neri e lo sguardo visionario di sempre.
Quell’estate, Tesla invitò il nipote Petar Savo a Buffalo, vicino alle cascate del Niagara – luogo simbolico, dove nel 1895 era entrata in funzione la centrale idroelettrica a corrente alternata da lui progettata.
La collaborazione con Pierce-Arrow e Westinghouse
La Westinghouse Electric e la Pierce-Arrow prepararono un prototipo di automobile elettrica basandosi sulle indicazioni di Tesla. La Pierce-Arrow, sostenuta finanziariamente dalla Studebaker Corporation, stava vivendo anni di innovazione e buone vendite, nonostante la crisi del 1930.
Per il test fu scelta una Pierce-Arrow Eight del 1931, modificata per rimuovere il motore a combustione interna, mantenendo frizione, cambio e trasmissione. Al posto del motore originale fu installato un motore elettrico a corrente alternata da 80 cavalli, capace di raggiungere 1.800 giri/minuto, senza spazzole e raffreddato ad aria.
Il misterioso dispositivo di Tesla
Sul retro dell’auto era montata un’antenna di 1,83 metri. In una stanza d’albergo, Tesla assemblò un dispositivo contenente 12 valvole termoioniche (alcune identificate come 70L7-GT), cablaggi e resistenze.
La scatola, di circa 61 x 30,5 x 15 cm, ricordava un ricevitore radio a onde corte e aveva due terminali per il collegamento al motore.
Una volta installato sotto il cruscotto, Tesla collegò i cavi, controllò un voltmetro e disse:
“Ora abbiamo l’energia.”
Savo avviò l’auto. Il motore partì senza alcun rumore. Con Tesla al suo fianco, guidò per circa 80 km nelle campagne di Buffalo, raggiungendo i 145 km/h in totale silenzio.
Energia illimitata dall’etere
Tesla confidò a Savo che quel dispositivo poteva alimentare non solo l’auto, ma anche un’intera abitazione, con energia in eccesso.
Lo descrisse come un ricevitore di una “misteriosa radiazione proveniente dall’etere”, disponibile in quantità illimitata:
“Il genere umano dovrebbe essere molto grato per la sua presenza.”
Le prove segrete della Pierce-Arrow elettrica
Per otto giorni, Tesla e Petar Savo testarono la Pierce-Arrow su strade urbane ed extraurbane. L’auto si muoveva con la stessa agilità delle potenti vetture pluricilindriche dell’epoca, raggiungendo i 150 chilometri orari, velocità notevole per quei tempi. Era paragonabile alla Pierce Eight con motore da 6.000 cc e 125 cavalli di potenza.
Tesla confidò a Savo che il ricevitore di energia sarebbe stato presto applicato non solo alle automobili, ma anche a treni, navi e velivoli. Al termine delle prove, i due riportarono l’auto in un luogo segreto: un vecchio granaio a circa 30 chilometri da Buffalo. Lì Tesla la lasciò, portando via con sé il ricevitore e la chiave di accensione.
Un segreto da proteggere
Secondo Savo, una segretaria avrebbe rivelato l’esistenza delle prove segrete e, per questo, fu licenziata. Poco dopo, comparvero sui giornali resoconti vaghi e imprecisi. Interrogato sulla fonte dell’energia, Tesla rispose soltanto: “Dall’etere tutto attorno a noi”.
Le sue parole alimentarono sospetti e dicerie. Alcuni lo accusarono di follia, altri di rapporti con forze oscure. Ma Tesla non si lasciò influenzare: tornò a New York con la sua misteriosa scatola, chiudendo così la breve parentesi automobilistica. L’episodio potrebbe essere stato in parte romanzato, ma resta il fatto che Tesla era consapevole dei rischi che le sue invenzioni rappresentavano per l’industria tradizionale.
L’energia dell’etere e le radici spirituali
L’energia dell’etere citata da Tesla ricorda concetti presenti in antichi testi vedici sanscriti, in cui si descrivono forze sottili connesse sia alla natura sia all’essere umano. Le intuizioni di Tesla erano talmente avanzate che i suoi collaboratori stessi faticavano a comprenderle.
Dal 1891, Tesla descriveva l’Universo come un sistema cinetico colmo di energia disponibile ovunque. Questa visione fu profondamente influenzata dagli insegnamenti di Swami Vivekananda, maestro spirituale indiano che portò in Occidente la filosofia vedica.
L’incontro con Swami Vivekananda
Dopo il loro incontro, Tesla iniziò a utilizzare termini sanscriti come Akasha e Prana, insieme al concetto di “etere luminifero”, per spiegare l’origine e la natura della materia. Nella filosofia vedica, questi concetti sono parte di una visione integrata della realtà, capace di unire materia ed energia in un unico tessuto universale.
Vivekananda, nato a Calcutta nel 1863 e discepolo di Ramakrishna, aveva l’obiettivo di mostrare come ogni aspetto della realtà fosse una manifestazione del Divino. Durante i suoi viaggi in Occidente, incontrò figure di spicco come Lord Kelvin e lo stesso Tesla, che rimase colpito dalle somiglianze tra la cosmologia Samkhya e la fisica moderna.
Conoscenze antiche e scienza moderna
I Veda, risalenti ad almeno 5.000 anni fa, contengono descrizioni dettagliate della materia, dell’antimateria e della struttura atomica, con un linguaggio privo delle ingenuità tipiche di altre culture antiche. Scritti in sanscrito, presentano termini talmente complessi che, per essere tradotti, richiederebbero interi paragrafi in una lingua occidentale.
Tesla, affascinato da questa precisione concettuale, vi trovò un parallelo con la sua ricerca sull’elettromagnetismo e sulla natura dell’Universo, integrando scienza e spiritualità in una visione che, ancora oggi, appare rivoluzionaria.
“Tesla tra storia e leggenda: invenzioni reali e teorie sulle tecnologie occultate”
Tesla, l’Energia Cosmica e il Ponte con la Saggezza Vedica
In una lettera datata 13 febbraio 1896, un maestro spirituale scrisse a un amico:
“Mr. Tesla è rimasto affascinato sentendo parlare del Vedico Prana, Akasha e dei Kalpas, ed è convinto, come lo sono anch’io, che siano le uniche teorie che la scienza moderna potrebbe sostenere. Mr. Tesla pensa di poter dimostrare matematicamente che la forza e la materia siano riducibili a energia potenziale. La prossima settimana lo visiterò per vedere questa dimostrazione.”
Quell’uomo era Swami Vivekananda, che sperava che Tesla riuscisse a dimostrare come la materia non fosse altro che energia potenziale. Se ci fosse riuscito, gli insegnamenti dei Veda avrebbero trovato un solido fondamento scientifico.
Documenti scomparsi e verità nascoste
Ricostruire la teoria dell’energia cosmica di Tesla è difficile. I suoi documenti e progetti furono rubati, nascosti o classificati come “riservati per motivi di sicurezza nazionale”. Molti dei suoi 700 brevetti, in cui talvolta compaiono accenni a queste scoperte, sono diventati introvabili.
Nel 1938, durante il suo 79° compleanno e cinque anni prima della morte, Tesla annunciò la più grande scoperta della sua vita: la Teoria Dinamica della Gravità e l’Energia del Cosmo. Disse che avrebbe condiviso queste conoscenze con il mondo non appena avesse completato lo sviluppo degli aspetti più segreti.
Per Tesla, non esiste altra energia se non quella che riceviamo dall’ambiente. Questa legge vale per molecole, atomi e corpi celesti, in ogni fase della loro esistenza.
La visione poetica di un genio
Nei suoi scritti Tesla alternava rigore scientifico a immagini poetiche. Descriveva la Terra come la “stella della nascita umana” e parlava di come, usando il “fulmine di Giove”, l’uomo potesse annullare tempo e spazio grazie all’elettro-propulsione.
Nella sua Teoria Dinamica della Gravità, l’etere è il portatore di luce e la forza creativa che dà vita. Viaggia in turbini infinitesimi prossimi alla velocità della luce, trasformandosi in materia misurabile. Questa forza, diminuendo, regredisce in materia secondo un processo simile al decadimento atomico.
Secondo Tesla, l’uomo può imbrigliare questi processi, catturare materia dall’etere, alterare la grandezza della Terra, controllare le stagioni, guidare la rotta del pianeta nello spazio e persino provocare collisioni di pianeti per creare nuovi soli e stelle.
Energia illimitata dall’ambiente
Tesla sosteneva l’esistenza di un’energia illimitata che ci circonda. Questa poteva essere trasformata in una forza ancora più potente grazie all’elettro-propulsione, capace di controllare la debole forza di gravità.
L’etere di Tesla non era quello “solido” di Maxwell e Hertz, né quello “gassoso” di Lorentz. Era costituito da cariche immerse in un fluido isolante che riempie ogni spazio. Le sue proprietà cambiano in base al movimento, alla massa e ai campi elettrici o magnetici circostanti. Variando rapidamente le forze elettrostatiche, l’etere si irrigidisce e produce effetti gravitazionali.
Tesla spiegava che la Terra è come “una sfera di metallo carica che si muove nello spazio”, generando enormi quantità di energia grazie alla variazione di forze elettrostatiche. Questo principio, applicato a un mezzo gassoso eccitato da rapidi cambi di potenziale, potrebbe muovere un corpo nello spazio.
Il tempo, il presente e l’illusione del futuro
Per Tesla, l’energia non ha una forma fisica: è potenziale di lavoro. Il tempo non è altro che una misura arbitraria del movimento della materia attraverso lo spazio pieno di etere.
Tutti gli eventi accadono nel presente: passato e futuro sono solo metafore.
L’energia gratuita e il “vento dell’etere”
Secondo Tesla, l’energia gratuita e illimitata è un lavoro potenziale universale, generato dal moto perpetuo della materia e dal continuo alternarsi di forze più forti e più deboli che mantengono l’equilibrio dell’universo.
Quando la materia solida viaggia nello spazio, incontra il vento dell’etere. Le differenze di potenziale elettrico provocano cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico sia all’interno della massa sia nello stesso vento dell’etere. Il campo elettrico della Terra, infatti, crea un dislocamento magnetico nell’etere e lo accumula al suo interno.
Tesla definiva “gravità” la differenza tra il dislocamento magnetico all’interno di una massa e quello dell’etere circostante.
Tecnologia nascosta e falsi miti
Secondo alcune fonti, il cosiddetto Governo Segreto avrebbe controllato la tecnologia dell’elettro-propulsione per proteggere gli interessi dei monopoli internazionali. Le navi a elettro-propulsione verrebbero nascoste dietro “effetti speciali” e false storie di origine aliena, diffuse attraverso gruppi di ufologia pilotati da agenti governativi.
La rivelazione di questa tecnologia porterebbe alla nascita della free energy, capace di garantire indipendenza e sopravvivenza all’umanità. Ma, secondo questa visione, lo stesso motivo per cui questa conoscenza resta nascosta spiega anche perché non sia mai stato rivelato il vero segreto della Grande Piramide: la Torre Djed.
Questa, secondo l’interpretazione esoterica, sarebbe stata un’antichissima Torre di Tesla, capace di ricevere e trasmettere energia senza fili in tutto il pianeta, fornendo energia all’intero impero di Atlantide.
La Wardenclyffe Tower: il sogno incompiuto
Tesla cercò di ricreare un apparecchio simile con la Wardenclyffe Tower (1901-1917), conosciuta anche come Torre di Tesla. Era una delle prime torri di trasmissione senza fili, progettata per inviare e ricevere informazioni e potenza a distanza.
Il nucleo del sistema non fu mai completato a causa di problemi economici. La torre fu costruita a Shoreham, Long Island, su terreni acquistati dall’avvocato e banchiere James S. Warden, che sognava di creare una “città della radio” attorno alla tecnologia di Tesla.
L’edificio principale, in mattoni, misurava 94 piedi per lato e fu progettato dall’architetto Sanford White. La torre venne completata nel 1904, ma il trasmettitore rimase incompiuto.
Le due teorie di Tesla
Sviluppando le sue ricerche, Tesla arrivò a formulare due concetti chiave:
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Usando due fonti di primo tipo, collocate in punti distanti della superficie terrestre, è possibile generare un flusso di corrente elettrica tra di esse.
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Incorporando una porzione della Terra in un potente oscillatore (secondo tipo), è possibile imprimere un disturbo rilevabile a grande distanza, persino sull’intera superficie del globo.
La Terra come corpo carico
Tesla ipotizzava che la Terra fosse un corpo carico che vaga nello spazio. La domanda chiave era: qual è la capacità della Terra e quanta carica contiene?
All’epoca non si aveva evidenza di corpi carichi isolati nello spazio senza vicini di carica opposta, ma la probabilità che la Terra lo fosse appariva plausibile. Tesla, familiare con esperimenti elettrostatici come la bottiglia di Leida, immaginava la Terra come un corpo che trattiene la carica dopo essersi separato da altri corpi celesti.
Stimava la capacità terrestre in meno di un millesimo di farad, un calcolo sorprendentemente vicino all’attuale stima di circa 710 microfarad.
La conferma moderna
Oggi sappiamo che:
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La Terra è effettivamente un corpo carico, grazie all’interazione tra il vento solare e la sua magnetosfera.
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Gli strati superiori dell’atmosfera, come la ionosfera, sono conduttivi e possono ospitare cariche opposte.
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La Terra possiede una carica negativa naturale rispetto alla parte conduttiva dell’atmosfera, che inizia a circa 50 km di altezza.
Per Tesla, comprendere quanta elettricità contenga la Terra era una delle più grandi priorità per il futuro dell’energia.
Nikola Tesla, la Free Energy e il Mistero delle Tecnologie Segrete
La differenza di potenziale tra la Terra e la regione conduttrice dell’atmosfera che si trova a circa 50 km di altezza è dell’ordine di 400.000 volt. Vicino alla superficie terrestre esiste un campo elettrico costante di circa 100 V/m, che decresce con l’altezza. Tesla definiva questa carica come “niveau elettrico” o livello elettrico.
Egli scrisse:
“È difficile dire se riusciremo mai a ottenere questa conoscenza, ma c’è da sperare di sì, e ciò potrà avvenire grazie alla risonanza elettrica. Se potremo determinare il periodo con cui la carica terrestre, quando disturbata, oscilla rispetto a un sistema oppostamente elettrificato o a un circuito noto, conosceremo un fatto di importanza capitale per il benessere dell’umanità. Io propongo di cercare questo periodo attraverso un oscillatore elettrico o una fonte di corrente alternata…”
Tesla era convinto che più di 10.000 anni fa, durante la cosiddetta “età dell’oro”, le antiche civiltà possedessero già queste conoscenze.
Perché oggi non si sfrutta la Free Energy?
Le ragioni possono essere viste da due prospettive:
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Scientifico-accademica: la fisica ufficiale, basandosi sul principio di conservazione dell’energia, ritiene impossibile l’esistenza di fonti infinite di energia sfruttabile.
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Economica: nell’economia, un prodotto o servizio è sfruttabile solo se è monopolizzabile ed esauribile. Se una tecnologia permettesse a chiunque di produrre energia illimitata a costo zero, annienterebbe l’attuale sistema economico fondato sulla dipendenza energetica.
In poche parole, qualcuno deve guadagnare. La free energy non si può vendere e quindi non interessa ai grandi monopoli.
Se Tesla (o chi ne ha ereditato le ricerche) avesse trovato il modo di generare energia infinita, è ovvio che oggi non se ne parlerebbe. Le conseguenze sarebbero devastanti per l’economia globale basata su fonti centralizzate e a pagamento.
Tesla, Einstein e le conoscenze Vediche
Tesla non accettò mai completamente la teoria della Relatività di Einstein, pur riconoscendone alcuni principi. Secondo lui, la materia è energia e l’energia libera non è il risultato di una manipolazione, ma uno stato intrinseco della materia.
Le sue idee si ispiravano anche alle antiche concezioni scientifico-filosofiche contenute nei Veda, testi sacri indiani che descrivono eventi di oltre 5000 anni fa, compresi i leggendari Vimana, veicoli volanti con sistemi di propulsione basati su vortici energetici.
Nei testi Vedici, filosofia e scienza si intrecciano, e non esiste una separazione tra mondo materiale e spirituale. I Chakra, ad esempio, sono vortici di energia nel corpo umano, analoghi ai sistemi di propulsione dei Vimana che, secondo le descrizioni, utilizzavano vortici di mercurio e fuoco per creare energia propulsiva. In Occidente, invece, questa visione unitaria tra spirito e materia non è mai esistita.
Dalla teoria alla tecnologia
Tesla vedeva nei principi vedici la conferma delle sue teorie: le stesse leggi governano microcosmo e macrocosmo. Non è escluso che queste conoscenze siano state in seguito utilizzate in ambito militare, in particolare nei progetti segreti nazisti di aeromobili a tecnologia non convenzionale.
Negli ultimi decenni, il fenomeno UFO si è amplificato. Sebbene il web abbia contribuito a diffondere molti avvistamenti (veri o falsi), resta il sospetto che parte della tecnologia degli “oggetti volanti non identificati” possa avere origini terrestri e militari.
Tesla scrisse nel 1912 a un dirigente della Westinghouse Electric Company:
“Non sorprendetevi se un giorno mi vedrete volare da New York a Colorado Springs su un apparecchio che somiglierà a un fornello a gas e peserà quanto quello, capace di entrare e uscire da una finestra.”
Il suo “fornello volante” utilizzava elettropropulsione, alimentata tramite trasmissione wireless di energia o con un generatore interno.
In un’intervista del 1911 al The Sun, Tesla descrisse un velivolo:
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Senza ali, eliche o propulsori tradizionali.
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Piccolo, compatto, velocissimo e sicuro anche nelle tempeste.
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Capace di trasportare qualsiasi peso.
In sostanza, un disco volante a gravità controllata.
Le voci sui progetti nazisti
Secondo fonti non ufficiali, le SS E-IV, sotto la guida di Hans Kammler, avrebbero sviluppato, a partire dal 1939, veicoli basati su motori magnetici antigravitazionali:
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RFZ-5: prototipo iniziale.
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Haunebu I: diametro 24 m, velocità 4.800 km/h (teorica fino a 17.000 km/h).
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Haunebu II: diametro 30 m, velocità 6.000–21.000 km/h.
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Haunebu III: diametro 70 m, velocità 7.000–40.000 km/h.
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Haunebu IV: diametro 120 m, autonomia 20 ore, capacità teorica di volo spaziale (mai realizzato).
I nazisti volevano usarli come armi per vincere la guerra. Tesla, invece, immaginava un’energia illimitata e gratuita per tutta l’umanità.
L’eredità nascosta
Dopo la guerra, molte di queste tecnologie sarebbero finite nelle mani degli Stati Uniti grazie all’Operazione Paperclip, che trasferì scienziati e progetti segreti oltreoceano.
Forse, per sapere davvero che fine abbiano fatto le ricerche di Tesla e le tecnologie che ne derivarono, bisognerebbe chiedere direttamente ai servizi segreti americani.
Fonti: www.progettoatlanticus.net
https://en.wikipedia.org/wiki/Wardenclyffe_Tower
https://thefifthestate.com.au/energy-lead/energy/nikola-tesla-dreamed-of-free-electricity-what-happened/