Leonardo da Vinci Musicista
Non tutti sanno che Leonardo da Vinci non fu soltanto pittore, inventore e scienziato.
Fu anche un musicista straordinario, capace di incantare le corti con la lira da braccio, strumento rinascimentale dalla voce calda e profonda, oggi quasi dimenticato.
Per Leonardo, la musica non era un semplice passatempo: era matematica vivente, armonia di proporzioni, il riflesso sonoro delle stesse leggi che governano il cosmo.
La chiamava “sorella della pittura” e la vedeva come una via per toccare l’invisibile.
Gli anni della formazione musicale
Tra i musicisti che influenzarono Leonardo vi fu Atalante Migliorotti, liutaio e virtuoso di lira da braccio. Amico e collaboratore, lo accompagnò a Milano, dove lo presentò come musicista alla corte di Ludovico il Moro.
Proprio di quell’arrivo ci lascia testimonianza Giorgio Vasari nelle Vite, ricordando uno strumento straordinario che Leonardo aveva realizzato di propria mano:
«Fu condotto a Milano con gran reputazione Lionardo al Duca, il quale molto si dilettava del suono de la lira, perché sonasse; e Lionardo portò quello strumento ch’egli aveva di sua mano fabricato d’argento gran parte in forma d’un teschio di cavallo, cosa bizzarra e nuova, acciò che l’armonia fosse con maggior tuba e più sonora di voce, laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare».
— Giorgio Vasari, 1568
Alla corte di Ludovico il Moro
Durante gli anni alla corte di Ludovico Sforza, detto il Moro, Milano era un centro pulsante del Rinascimento. Le sale del Castello Sforzesco risuonavano di musica, poesia e dibattiti tra artisti, scienziati e filosofi.
Leonardo vi suonava la lira da braccio, spesso in occasione di feste e ricevimenti ufficiali, accompagnando versi poetici o improvvisazioni. Il suo talento musicale, unito all’arte e all’ingegno, lo rese una figura centrale nella vita culturale della corte.
Il legame con Franchino Gaffurio
A Milano frequentava il grande teorico Franchinus Gaffurius (Franchino Gaffurio), maestro di cappella del Duomo e autore di trattati sulla musica e sulle sue leggi matematiche. Probabilmente il loro scambio influenzò anche le sue ricerche nel campo della pittura e della scienza delle proporzioni.
Musica, scienza e numerologia
Nella mia ricerca, approfondita anche nel libro Numerologia del Nuovo Millennio, ho esplorato il legame tra numeri, musica e armonia universale. Per Leonardo, ogni intervallo musicale era una relazione matematica, e ogni suono una chiave capace di aprire mondi interiori.
Forse, per lui, dipingere, inventare e suonare erano solo modi diversi di entrare nello stesso mare invisibile di armonia che collega ogni cosa.
Alla fine Leonardo emerge non soltanto come un genio della pittura, dell’invenzione e della scienza, ma anche come un musico raffinato e abilissimo liutaio, una visione completa della sua versatilità.
Patrizia Pezzarossa
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