Un simbolo molto diffuso è quello della scala. Come l’albero, è un simbolo “assiale”: rappresenta cioè l’asse che collega i vari piani dell’esistenza. Come afferma A.K. Coomaraswamy, “l’Asse dell’Universo è come una scala sulla quale si effettua un perpetuo movimento ascendente e discendente”.
La funzione essenziale della scala è proprio questa:
permettere il movimento tra i vari livelli. Anche l’albero — o l’albero di una nave — svolge lo stesso ruolo, ed è quindi un simbolo equivalente.
Dal punto di vista della forma, la scala offre ulteriori spunti: i due montanti verticali rappresentano la dualità dell’“Albero della Scienza” o, nella Cabala ebraica, le due colonne laterali dell’Albero Sefirotico. In entrambe le tradizioni, l’asse vero e proprio — la “colonna di mezzo” — non è rappresentato visibilmente, pur essendo centrale.
I pioli, che collegano orizzontalmente i due montanti, unificano la scala: proprio al centro di ciascun piolo passa l’asse invisibile. Nella simbologia ermetica cristiana si trova un equivalente di questo disegno nella lettera H: le due gambe verticali unite da un tratto orizzontale.
In questo modo, la scala si presenta come un simbolo completo: un vero e proprio “ponte verticale” che si eleva attraverso tutti i mondi, consentendo di percorrere l’intera gerarchia dell’esistenza, salendo di piolo in piolo. I pioli stessi rappresentano i mondi: i vari livelli o gradi dell’Esistenza universale.
Si potrebbe anche collegare questo simbolismo a quello della “tavola custodita” (el lawhul-mahfuz) dell’Islam: il prototipo atemporale delle Scritture sacre che discende dal più alto dei cieli, attraversando tutti i mondi.
La Scala di Giacobbe
Il significato di questa simbologia è chiaramente illustrato nella Scala di Giacobbe: angeli che salgono e scendono lungo la scala. Nel luogo della visione, Giacobbe eresse un pilastro di pietra — figura dell’“Asse del Mondo” — che viene a sostituire simbolicamente la scala stessa.
Gli angeli rappresentano stati superiori dell’essere; i pioli della scala corrispondono dunque a questi stati. La base della scala è poggiata sulla terra: il nostro mondo è il punto di partenza per l’ascesa.
Se immaginiamo che la scala si prolunghi anche nel sottosuolo, i pioli inferiori — già percorsi — non sono più rilevanti per l’ulteriore sviluppo dell’essere: ciò che conta è ora l’ascesa verso i pioli superiori.
Riti Iniziatici
Per questa ragione, quando la scala compare nei riti iniziatici, i suoi pioli rappresentano espressamente i diversi “cieli”, cioè stati superiori dell’essere. Nei misteri mitraici, ad esempio, la scala aveva sette pioli collegati ai sette pianeti, costruiti con i metalli corrispondenti. Il percorso dei pioli rappresentava i gradi dell’iniziazione.
Questa scala a sette pioli è presente anche in certe organizzazioni iniziatiche medievali e nei gradi più alti della massoneria scozzese. In questi contesti, i pioli rappresentano “scienze”, ma la sostanza è la stessa: queste “scienze” sono in realtà i “cieli” — livelli della conoscenza esoterica. Secondo Dante stesso (Convito), tali scienze sono una via di elevazione spirituale.
Va da sé che in quest’ottica le “scienze” non sono intese in senso profano, ma come conoscenze tradizionali e iniziatiche. Quelle che oggi vengono chiamate “scienze” nel senso moderno non sono altro che un involucro vuoto, un residuo degenerato di queste antiche conoscenze.
In certi riti si trova anche il simbolo di una scala doppia, che suggerisce l’idea di una salita seguita da una ridiscesa:
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si sale attraverso i pioli delle “scienze”, cioè gradi di conoscenza;
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si ridiscende attraverso i pioli delle “virtù”, cioè le qualità interiori che derivano da quella conoscenza.
Talvolta questo movimento può essere rappresentato in modo invertito a causa di alterazioni nei rituali, ma il significato di fondo resta lo stesso.
Anche nella scala semplice si può leggere una dualità tra il montante “ascendente” e quello “discendente”, in relazione alle correnti cosmiche di destra e di sinistra. Il vero asse — invisibile — resta comunque il centro da cui tutto dipende.
La Scala a chiocciola
Infine, in alcune tradizioni iniziatiche si incontra anche la scala a chiocciola: in questo caso l’ascesa avviene in modo indiretto, lungo le curve dell’elica che avvolge l’asse centrale.
Anche qui il significato è chiaro: rappresenta una via più lunga e periferica, ma sempre finalizzata allo stesso scopo: la salita attraverso i diversi stati dell’essere. Le spire dell’elica rappresentano i diversi gradi dell’Esistenza universale, come spiegato approfonditamente nel libro Il Simbolismo della Croce di René Guénon.
In questo testo Guénon esplora profondamente il significato cosmico e metafisico della Croce, che considera non solo simbolo cristiano, ma archetipo universale:
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rappresenta l’intersezione tra l’asse verticale (spirito, trascendenza) e l’asse orizzontale (manifestazione, mondo),
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e spiega anche la dinamica delle spire: la spirale/elica che si avvolge attorno all’asse come rappresentazione dei cicli dell’esistenza e dei gradi della realtà.
Tratto da uno scritto di René Guénon
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