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IL CASO JAMES LEININGERLL: Il bambino che ricordava di essere stato un pilota

Alla fine degli anni ’90, negli Stati Uniti, un bimbo nato nel 1998 James Leininger iniziò a svegliarsi di notte urlando: “Incidente aereo in fiamme, il piccolo uomo non riesce a uscire!”. I genitori, Bruce e Andrea Leininger, raccontarono che gli incubi erano ricorrenti, erano molto preoccupati.
Inoltre il piccolo, di appena due anni, mostrava un’attrazione insolita per gli aerei della Seconda guerra mondiale. In un video di famiglia lo si vede fare il “giro di controllo” attorno a un aereo giocattolo come un vero pilota; a sua madre che indicava una “bomba” sotto la fusoliera, lui la corresse dicendo: «Non è una bomba mamma, è un serbatoio supplementare.» 

I primi dettagli: “James”, “Corsair”, “Natoma”

Tra i due e i tre anni, incominciava ad esprimersi meglio nel linguaggio, e James iniziò a dare nomi alle cose che sognava: disse che in quel “prima” si chiamava James, che volava su un Corsair, che decollava da una “barca” americana chiamata Natoma e che fu abbattuto dai giapponesi vicino a Iwo Jima. Nei gioco distingueva correttamente i nomi in codice dei velivoli giapponesi (“Zeke” per i caccia, “Betty” per i bombardieri). Psi Enciclopedia

Il ruolo di Carol Bowman e il calo degli incubi

La nonna del bambino regalò alla madre un libro di Carol Bowman, “Le vite passate dei bambini” (Children’s Past Lives), in cui l’autrice raccoglie casi reali di bambini che sembrano ricordare esperienze vissute in altre vite.
Disperati per gli incubi, nonostante il padre non credesse assolutamente all’ipotesi della reincarnazione, i genitori contattarono Carol Bowman, che è anche terapeuta. Seguono il suo consiglio: rassicurare il bimbo che ciò che ricordava apparteneva al passato e che ora era al sicuro e questo cambiò la situazione, gli incubi diminuirono sensibilmente. Nessuna ipnosi: solo dialogo e rassicurazione. 

Bruce vince la sue resistenze all’ipotesi della Reincarnazione

Fino a quel momento, Bruce, cattolico e razionale, aveva sempre cercato di trovare spiegazioni alternative ai ricordi del figlio. Poi accadde un episodio che gli fece vacillare ogni resistenza.

Una sera, abbracciando il piccolo James, gli disse: «Sono felice di averti come figlio.»
James lo guardò con serenità e rispose:
«Lo so. È per questo che vi ho scelti. Sapevo che saresti stato un bravo papà.»
Colto di sorpresa, Bruce chiese: «Come ci hai scelti?»
Il bambino replicò: «Tanto tempo fa, alle Hawaii.»
Bruce, convinto di un errore, provò a spiegargli che tutti e tre erano stati alle Hawaii solo qualche anno prima.
Ma James insistette: «No, no. Vi ho scelti molto prima. C’eravate solo tu e la mamma. Vi ho visti in quel grande hotel rosa.»

A quelle parole, Bruce sentì un brivido: lui e Andrea erano stati alle Hawaii per il quinto anniversario di matrimonio, alloggiando proprio al Royal Hawaiian, il grande hotel rosa… quella era stata la vacanza in cui James era stato concepito.
Fu in quel momento che Bruce ammise a sé stesso che forse, davvero, suo figlio era tornato da un’altra vita.

L’indagine del padre tra archivi e veterani

Bruce Leininger, iniziò a verificare i dettagli. Scoprì che USS Natoma Bay (CVE-62) era davvero una portaerei di scorta impegnata nella campagna di Iwo Jima; ai raduni dell’associazione dei veterani, dove si recò, trovò conferme, incluso il fatto che a bordo servì un pilota chiamato Jack Larsen (che Bruce poi andò a trovare). Dalle liste operative emerse inoltre che un solo pilota della Natoma Bay morì durante quell’operazione: James M. Huston Jr, 21 anni, abbattuto il 3 marzo 1945 nell’area di Chichi Jima, a nord di Iwo Jima.

In seguito, i Leininger rintracciarono documenti e testimonianze dell’epoca (tra cui un Aircraft Action Report con le rotte dei piloti di quel giorno) che collocavano Jack Larsen in formazione accanto a Huston nella missione fatale. Università della Virginia Medicina

La discrepanza Corsair/Wildcat (e come venne letta)

Un punto spesso citato dagli scettici: Huston fu abbattuto mentre pilotava un FM-2 Wildcat, non un F4U Corsair; e i veterani non ricordavano Corsair imbarcati su Natoma Bay. In una foto familiare mostrata dalla sorella di Huston, Anne Barron Huston, si vede però James M. Huston Jr posare davanti a un Corsair, e lei disse che era il suo aereo preferito: nonostante nella missione fatale operasse sul Wildcat. Resta quindi una memoria “mescolata”, non necessaria-mente un errore intenzionale. Psi Enciclopedia

I tre pupazzi GI Joe

Un dettaglio forte: il piccolo James chiamò tre personaggi snodabili con cui giocava, Billy, Walter e Leon. Alla domanda “perché questi nomi?”, rispose: «Perché mi hanno salutato quando sono andato in cielo». Più tardi emerse che tre aviatori della squadriglia VC-81 morti prima di Huston si chiamavano Billie Peeler, Walter Devlin e Leon Conner.

Incontri e riconoscimenti

Nel tempo, i Leininger incontrarono veterani della Natoma Bay e la famiglia Huston. Quando conobbe Anne Barron Huston, sorella 86enne di James M. Huston Jr., il piccolo James la riconobbe e iniziò a parlarle come se la conoscesse da sempre, citando particolari privati della loro infanzia e descrivendo oggetti di famiglia che lei confermò come autentici.

In un raduno di veterani, riconobbe un ex pilota della Natoma Bay soltanto dalla voce.

Quando imparò a scrivere, circa a 5 anni, James firmava i suoi disegni di aerei in fiamme con la scritta “James 3”: Huston, infatti, era “James Jr” (il secondo James, figlio di James Senior), ovvio che il bambino fosse il terzo della “linea” di nome.
Tempo dopo, la famiglia si recò a Chichi Jima per un rito commemorativo nel punto esatto del mare in cui Huston era caduto. Da allora, raccontano, che i disegni di James cambiarono: non più aerei in fiamme, ma solo velivoli in volo, e la firma era semplicemente “James”

Cosa dicono i ricercatori

Il caso è stato trattato dal Division of Perceptual Studies dell’Università della Virginia: lo psichiatra Jim Tucker ha pubblicato un resoconto nel 2016 con una tabella dei “dati pre-identificazione” verificati (ad es. “colpito al motore, in mare, giapponesi, da una ‘barca’, Corsair, ecc.”). Università della Virginia Medicina

Le critiche (e le repliche)

Nel 2021 il filosofo Michael Sudduth ha pubblicato una critica ampia sostenendo che molte informazioni potrebbero essere state acquisite a posteriori o influenzate da domande e media, e che il racconto di famiglia avrebbe “aggiustato” la cronologia man mano che emergevano nuovi dati. Jim Tucker ha replicato nel 2022 difendendo la solidità del materiale raccolto; inoltre il ricercatore James G. Matlock ha inoltre proposto una “timeline sicura” basata su email datate e documenti, volta a mostrare che i dettagli chiave sarebbero effettivamente anteriori all’identificazione di Huston. 

I genitori pubblicarono nel 2009 il libro Soul Survivor (L’anima sopravvissuta)


Fonti principali (selezione)

Vita dopo vita
Dialoghi con reincarnati
Thorwald Dethlefsen Compralo su il Giardino dei Libri
Il Bambino che Sapeva Troppo
La Storia Vera dei Ricordi di una Vita Precedente! Consigliato dal Dottor Brian Weiss
Cathy ByrdCompralo su il Giardino dei Libri
Molte Vite Molti Maestri
Come guarire recuperando il proprio passato
Brian WeissCompralo su il Giardino dei Libri
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