La Forza è la Vita Cosmica.


Giordano Bruno non esprime filosofia, ma una scienza del futuro ed una saggezza antica; testimonia l’eterno presente e, con l’Arte della Memoria, indica il modo per viverlo. Anticipa la scoperta della Forza, la Vita Cosmica e rivela il grande segreto della materia nucleare che la scienza non ha ancora compreso: la comunione diretta e quindi l’etica naturale di ogni essere umano con la Forza.
Fu questo il motivo vero della sua condanna, perché rende vano il ruolo delle chiese come presunte rappresentanti di Dio. La comunione diretta rivela la centralità dell’uomo e spiega il faticoso preludio al grande evento:
la nascita dell’uomo nuovo che, per il fatto di “aver mutato intento”, diverrà cosciente, responsabile di sé e capace di creare un nuovo mondo.

Giuliana Conforto

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Essere di luce e precursori di un nuovo mondo

Da sempre esistono esseri su questo pianeta che indicano la via per edificare un nuovo mondo, per aprire il cammino all’umanità verso una nuova aurora…
Sono esseri di luce, accomunati dalla stessa forza ed energia, marchiati dalla stessa solitudine.
Venuti troppo presto, nati postumi con la mente dinamite”, direbbe Nietzsche.

Giordano Bruno potrebbe davvero considerarsi antesignano notabile di questa specie chiamata indaco, giunta a edificare un nuovo mondo, un mondo di luce per esseri di luce che vedono e sentono con gli stessi occhi e la stessa mente sia gli universi visibili che quelli invisibili.

Un grande pensatore, arso vivo per il vizio di pensare: un filosofo di una modernità quasi inquietante, ma soprattutto un uomo fuori del comune, uno spirito folletto, fantasioso, originale. Ciò che trasmetteva non era solo un’immagine della vita ma un’emozione del mondo.

Giordano Bruno era un grande: in lui albergava la conoscenza dei mondi paralleli, della metempsicosi, delle energie sottili… straordinario per quei tempi!


La profondità del pensiero di Bruno

In effetti Bruno è veramente un’occasione oggi per pensare “profondamente”.
Dove la profondità non è quella che connota il pensiero tecnico-scientifico da secoli imperante in Occidente: essa va ricercata nell’inconscio della scienza stessa,
che è a un tempo ciò da cui la scienza scaturisce e ciò che la scienza rimuove”.

Innegabili sono i miglioramenti che la scienza ha apportato alla vita dell’uomo occidentale, ma sotto l’aspetto della felicità, della ricerca di una pace interiore, di una quiete dell’anima in piena armonia con la natura e più ampiamente con il Tutto, risulta più difficile parlare di progresso.

Sembra quasi che la scienza abbia dislocato l’uomo dal suo habitat naturale — la fusione con la natura — facendolo sentire meno alienato di fronte a un computer che al cospetto di un tramonto.
Allo stesso modo, la religione, per quanto antiscientifica possa sembrare, ha sovente cercato il connubio con la ragione, con l’evidenza e la chiarezza del lumen naturale, perdendo la sua vera quidditas, la sua dimensione sacrale.


Perché Bruno fu messo al rogo

La sua “nova filosofia” non era né scientifica né strettamente religiosa, in quanto si fondava sulla magia naturale, sulla prisca Aegiptorum sapientia.
Bruno è infatti il vero sensitivo immerso nella fusis, convinto che si possano abbattere le barriere tra l’umano e il divino.

Niente è più positivo dello sfondamento dei limiti, dello spostare le pietre di confine per arrivare alla comprensione che l’uomo, la Natura e Dio sono la stessa cosa.

Nell’universo tutto è Vita, tutto è animato da uno stesso spirito vivificatore:
tutte le cose sono nell’universo e l’universo è in tutte le cose… in questo modo tutte le cose si armonizzano in una perfetta armonia”.

È un’innegabile forma di animismo: tra piante, animali e uomini non c’è differenza se non di grado. La differenza è nel Dorso della Forma: sono fenomeni di un’unica sostanza universale.
Pensare che il mondo sia là solo per l’uomo è un grave errore.

Il filosofo esce così dalla cultura occidentale cristiana e modula il suo sentire su un registro affine a quello buddhista.


Bruno nella sfera iniziatica

Con l’ammirazione che ognuno deve a chi per le proprie idee ha saputo sacrificare la propria vita, Bruno andrebbe inserito in una sfera iniziatica, riferendosi non tanto alla sua laicità, bensì alla sua sacralità:
il suo vedere la presenza divina in ogni cosa, la sua ansia di ricerca che trascende il raziocinio, il suo identificarsi nella Natura che è per lui un vero e proprio indiamento, un varcare il limite dell’umano per avviarsi
verso altra natura, altri corsi, altri mondi”.


La materia come vita universale

La materia non è inerte, ma viva (pampsichismo).
Costituisce uno dei centri archimedei del pensiero di Bruno: una concezione della materia universale come fonte dell’infinito prodursi di tutta la realtà.

Simile alla pregnante che manda e riscuote da sé la sua prole, la materia contiene in sé tutte le forme:
cosa divina e ottima parente, genitrice e madre di cose naturali, anzi la natura tutta in sustanza”.
Fonte de l’attualità” di ogni cosa, la materia per Bruno è Vita, materia infinita.

Tra l’anima dell’uomo e quella delle bestie non c’è alcuna differenza dal punto di vista della sostanza.

La magia naturale di Bruno si colloca in quella corrente sotterranea del pensiero per immagini, fonte segreta del sapere, che non si accede per via logico-architettonica ma per pratica amorosa.


La Forza dell’Amore

La concezione che Bruno ha della forza dell’Amore ribadisce l’attualità metafisica e metempirica di questo concetto.

La forza di cui parla il Poeta, “che move il sole e l’altre stelle”, è la stessa Forza che muove infiniti mondi e li rende vivi:
una magia che il vero saggio ha sempre percepito.

L’Amore, dice Bruno, sa “comprendere” ciò che la ragione non sa “spiegare”.
La scienza può spiegare tutto… senza nulla comprendere.


Bruno e la scienza futura secondo Giuliana Conforto

L’astrofisica Giuliana Conforto, in uno studio sulla futura scienza di Bruno, evidenzia come il pianeta si stia trasformando e come il filosofo nolano sia uno dei grandi saggi che l’abbiano previsto.

Quella di Bruno è scienza del futuro: coscienza delle infinite potenzialità dell’essere umano e della sua immortalità.
Annuncia la nascita dell’uomo nuovo, libero da tabù e paure, capace di riflettere nelle sue opere il messaggio vitale — oggi noto come DNA — per creare un mondo di pace e vera giustizia.

Bruno rivela il grande segreto: la comunione naturale di ogni corpo con il messaggio genetico.
Questo fu il vero motivo della sua condanna: vanificava il ruolo della Chiesa come intermediaria tra uomo e Dio.


Un universo infinito popolato da infinite intelligenze

Bruno superò la rivoluzione copernicana immaginando un universo infinito, popolato da stelle infinite simili al nostro Sole, ognuna circondata da mondi abitabili.

Fu il primo a intuire che la vita intelligente è distribuita ovunque:
non stupisce che venga considerato il primo ufologo.

Apri la porta attraverso la quale possiamo osservare il firmamento senza limiti”, diceva.

Si glorifica non in uno, ma in soli innumerevoli… non in una terra, un mondo, ma in infiniti”.

Manuela Racci
Fonte: www.manuelaracci.com

 




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