È una bellissima parola FLUIRE. La si legge spesso nei testi che riguardano la ricerca spirituale e la crescita personale. Fluire, seguire il flusso, può sembrare un’azione passiva, ma non è così: l’azione è lasciarsi andare al flusso. Di solito, però, interviene una resistenza. La mente chiede:

“Dove mi porterà questo flusso?”

È la paura che domina in questa domanda, la paura dell’ignoto. La stessa paura che si può avere fluendo nell’amore: “E se poi non funziona? E se poi mi lascia? E se poi soffro?”

Domande di questo tipo evidenziano che c’è ancora del lavoro da fare sugli attaccamenti, sulle dipendenze o su esperienze del passato non ancora elaborate e lasciate andare.


FLUIRE NELLA VITA

Fluire nella vita porta domande ancor più complesse: bisogni materiali, insicurezze, mancanza di punti di riferimento concreti. In questi casi, fluire può sembrare impossibile.

Eppure, ad un certo punto, certe zavorre mentali andrebbero eliminate. Per quanto uno si addestri, è dura riuscire, ma prima o poi interviene la grande maestra: la Vita. Saggia com’è, sa operare rivoluzioni nel nostro microcosmo, anche traumatiche, indirizzandoci verso il fluire.


GLI INGREDIENTI DEL FLUIRE

Per fluire servono alcuni ingredienti essenziali, che si trovano solo dentro di noi. Sono talenti presenti in ognuno, magari latenti, ma attivabili:

  • pazienza/presenza

  • forza

  • calma

  • fiducia

  • gratitudine

Partendo da questi, se ne attivano altri.


LA FIDUCIA COME STATO DI COSCIENZA

La fiducia è uno stato di coscienza. Permette di sentire la vita come un dono e può esprimersi solo in assenza di paura. Si raggiunge una grande serenità e si smette di pre-occuparsi, in anticipo.

Essere fiduciosi è come guardare un cielo pieno di nuvole sapendo che il sole esiste ancora, anche se non lo vediamo. I doni che porta inizialmente sembrano piccoli, ma se siamo attenti possiamo coglierne il grande valore, apprezzarlo ed esserne grati.

La fiducia smuove forze incredibili ed eventi imprevedibili: una telefonata che risolve un problema di lavoro, un incontro casuale che porta gioia, una banconota che appare nel momento del bisogno.

Quando attiviamo la fiducia, inizia il flusso. Un evento dopo l’altro, tutti imprevedibili, ci indirizzano nel fluire e comprendiamo che: “Tutto è come dev’essere”.


OSSERVARE LA PAURA

A volte la paura emerge, ma ormai consapevoli di questo meccanismo possiamo osservarla. È come un sasso che increspa l’acqua calma: porta ansia, ma se restiamo presenti comprendiamo che quel sasso è già alle nostre spalle.
E allora seguiamo il flusso.


QUANDO L’ALLIEVO È PRONTO

Il flusso porta anche nuovi maestri. Si dice: “Quando l’allievo è pronto, il maestro arriva.”

Il maestro può essere qualsiasi cosa o chiunque: una passeggiata, la natura, un evento, un’amica, una persona saggia, una situazione paradossale, persino un amore che torna.

L’Universo è pieno di risorse inimmaginabili e la Vita, la grande Maestra, ce le propone. Sta a noi fluire, riconoscendo il maestro e l’insegnamento, oppure opporre resistenza ascoltando la paura.


ESSERE NEL FLUSSO

Facile parlare e scrivere di ciò? No, non è facile, il percorso è impegnativo, ma quando lo si sperimenta davvero, allora si può dire: è possibile essere nel flusso, per vivere nella gioia e nell’amore.

Patrizia Pezzarossa

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