A volte facciamo confusione tra empatia e intuito. Sembrano simili, ma in realtà indicano due modi molto diversi di entrare in contatto con la vita e con gli altri. Distinguere l’uno dall’altro ci aiuta a comprendere meglio il nostro sentire interiore.

Empatia: sentire dentro

La parola empatia deriva dal greco antico: en (dentro) + pathos (sentimento, passione).
Letteralmente significa “sentire dentro”.

L’empatia è la capacità di vibrare con le emozioni degli altri, di percepire nel proprio corpo la gioia o la sofferenza di chi abbiamo vicino. È un dono prezioso, che ci rende capaci di vicinanza e di sostegno.

Tuttavia, l’empatia porta con sé anche un rischio: quello del coinvolgimento emotivo.
Quando restiamo soltanto nell’empatia, possiamo rimanere intrappolati nel dolore altrui, perdendo la nostra centratura. È un sentire che nasce dalla “pancia encefalo emotivo” e che, se non bilanciato, può travolgere e toglierci da noi stessi.

Il nostro cervello non distingue ciò che appartiene a noi da ciò che arriva dall’esterno.
È lo stesso meccanismo che si attiva quando guardiamo un film: ci emozioniamo, magari piangiamo, pur sapendo che non è una condizione reale che stiamo vivendo.


Intuito: guardare dentro

Il termine intuito-intuizione deriva dal latino intuitio, a sua volta da in- (dentro) e tueri (guardare, osservare). Significa “guardare dentro”.

L’intuizione non è un’emozione, ma una percezione immediata e profonda. È lo sguardo interiore che coglie l’essenza delle cose, e solo in seguito può passare dalla logica o dal ragionamento. L’intuito nasce quando siamo centrati, presenti, capaci di osservare.
È una percezione che appartiene al cuore, alla coscienza, all’essere interiore; è dove si diventa interamente umani.


Due vie che si completano

Empatia e intuito non sono in conflitto: si completano.

  • L’empatia apre la porta, ci connette agli altri e ci fa percepire il loro mondo interiore.

  • L’intuito attraversa quella porta, ci permette di comprendere ciò che accade in profondità, oltre l’emozione.

Per trasformare davvero il sentire in comprensione profonda, servono: connessione interiore e centratura: due qualità che ci insegnano a distinguere tra ciò che appartiene all’altro e ciò che appartiene a noi, mantenendo aperto il cuore ma stabile la nostra energia.


Dal sentire alla comprensione

Il principio è sempre il sentire: senza empatia non c’è contatto umano, ma fermarsi solo lì significa restare nell’emozione.
L’intuizione è la “visione”, che porta ad una profonda comprensione interpersonale, u
n abbraccio di cuore così vasto da diventare circolare.

Patrizia Pezzarossa
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